Arya

A journey without money.
2017-01-04 20:52:03 (UTC)

Il mistero dell'apparecchio scomparso

Lamentavo da giorni una profonda noia nella mia vita da quando mi sono laureata. Il tutto è peggiorato quando ho lasciato il mio appartamento, trasferendomi di nuovo dai miei genitori. Mi sono trasferita oramai da 32 giorni, di cui una decina sempre fuori casa. Strano che non si fosse ancora litigato.
Passo le mie giornate a fare il nulla: mi sveglio alle 11 di media, mi alzo dal letto dopo un'oretta e fino alla fine di "Gilmore Girls" non mi alzo da tavola, passando direttamente dalla colazione al pranzo. Una volta raggiunte le 3:30/4 cerco di trovare qualcosa da fare, ieri il libro dei ricordi, oggi la decorazione delle pareti di camera mia con i poster. Nel mentre controllo mia sorella che fa i compiti delle vacanze.

Questa sera mia sorella, dopo una mia osservazione, si rende conto di non aver messo in ordine l'apparecchio il quale era stato avvolto in un fazzoletto e che di conseguenza era sparito. Da qui inizia subito una profonda crisi: l'apparecchio, dal valore di svariate centinaia di euro, non si trova e si teme il peggio, ovvero la spazzatura. Ed ecco allora che l'agitazione dilaga, mia sorella in lacrime che apre diversi sacchi della pattumiera alla disperata ricerca, mia madre furiosa che l'aiuta in pigiama urlando maledizioni e mio padre seduto che esasperato urla contro tutto e tutti, minacciando pure me in modo quasi violento. Io invece, non so come, cerco di far mantenere la calma, non cedendo alle violenze verbali di mio padre, ma che al contrario rispondo a tono accusandolo di essere inutile e di starsene zitto. Dopo aver fatto si che mio padre sparisse dalla vista generale, con calma cerco di valutare la situazione e alla fine dopo aver fatto le ultime considerazioni metto le mani in un sacchetto e...Lo trovo! L'oggetto era finito incartato nella stagnola insieme ad un tubo della carta igienica ed io solo con il senso del tatto lo avevo ritrovato. Mia madre, sollevata, accusa mia sorella di non essersene accorta e di essere quindi la colpevole. Alla mia domanda "come ha fatto a ritrovarsi insieme a questi due oggetti?" mi illumino immediatamente e con un attacco che neanche Mike Ross (per arrivare ad Harvey mi serve molta più pratica)..., inizio la mia accusa contro mia madre: "aspetta..non eri mica tu che ti lamentavi del tubo vuoto in bagno? Quindi sei stata tu a buttarlo! Quindi sei stata tu presa da un raptus di riordino generale che hai buttato tutto quello che trovavi fuoriposto!!!! Sei stata tu a buttarlo!". Alla mia accusa mia madre tace. Poco dopo ricomincia a diffamare mia sorella, ma inutilmente in quanto un attacco di riderella esaurita la blocca. Sa di essere la colpevole n.1 e il caso è risolto.

Sebbene questa storia sia finita bene, i miei pensieri si rivolgono solo a me stessa e non alla storia in sè: è stato incredibile come con tutta la calma possibile io non sia andata nel panico, ma anzi abbia addirittura pensato lucidamente e risolto il caso. Sarà la mia esperienza a Expo o non so, ma è proprio vero che dò il meglio di me nei momenti più tesi.




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